
SPIRULINA MADE IN ITALY
16 Febbraio 2022
Lo definiscono “superfood”, ma per il team di Apulia Kundi è semplicemente il “cibo degli dei”. Parliamo della spirulina, cibo antichissimo, un’alga dal colore verde, che sa di mare ed è alla base delle diete dei popoli delle cosiddette zone blu, quelle più longeve del pianeta.
Arriva dalla Puglia, da un progetto nato grazie a un’intuizione di Danila Chiapperini e Raffaele Settanni. È stato infatti un viaggio in Malawi ad ispirare Danila e Raffaele, rispettivamente antropologa e chimico. La prima coordinava un progetto di cooperazione per lo sviluppo, l’altro si occupava di trattamento delle acque. Era il 2010, e l’alga veniva usata nel villaggio in cui si trovavano per rafforzare il sistema immunitario di bambini denutriti. “Conoscevamo l’alga, ma non le sue caratteristiche nutritive” spiega Chiapperini, fondatrice e oggi project manager dell’azienda. “Quando le abbiamo scoperte abbiamo deciso di attivarci”. I due, nel 2012, hanno partecipato al bando della Regione Puglia “Principi Attivi”, vincendolo. Da lì hanno dato vita a quella che all’inizio era un’associazione di ricerca e divulgazione scientifica partner dell’Università di Bari, e che è ancora attiva. Le cose poi sono andate sempre più evolvendosi. Dai primi esperimenti di acquacoltura a una produzione sempre più attiva. Così un bando dell’Ordine dei Biologi, la partecipazione a Expo 2015 e un altro progetto della Camera di Commercio hanno portato alla nascita di una vera e propria start up nel 2016. Il nome un mix tra quello storico della regione, Apulia, e “gruppo, team” in Swahili, la lingua parlata in Malawi.
La spirulina ha un forte contenuto di magnesio, potassio, selenio, tutte le vitamine del gruppo B e tre volte le proteine della carne. Un alimento dalle spiccate funzioni energizzanti, depurative e di regolazione di colesterolo cattivo e degli zuccheri nel sangue. Fortifica l’organismo ed è un supporto al sistema immunitario.
La microalga è caratterizzata da un elevato valore nutrizionale e un basso impatto ambientale, tanto da essere definita dalla FAO “il Cibo del futuro”. Rappresenta una delle prime forme di vita sul pianeta, infatti, appartiene alla classe dei cianobatteri. Buona parte della produzione di spirulina proviene dall’Est Europa e dalla Cina e questo crea un problema di tracciamento e di qualità. Quella prodotta da Apulia Kundi fornisce ai clienti la certezza sulla provenienza di un prodotto finale che è costituito al 100% dall’alga disidratata a freddo, così che possa mantenere tutte le proprietà nutritive.
Prodotti alla spirulina e come consumarli
La spirulina dà il massimo se consumata pura con frutta o yogurt a colazione, ma non bisogna mai mangiarla dopo pranzo: potremmo avere un nocivo eccesso di energia quando non ci serve. La quantità consigliata è di un paio di grammi al giorno, più o meno un cucchiaino da caffè. Per i vegani o gli sportivi, la quantità consigliata è di quattro grammi.
È un ottimo energizzante da consumare anche in un frullato. A pranzo può impreziosire l’insalata o la macedonia, ma anche una vellutata o un gelato. Va aggiunta solo a completamento della cottura. La spirulina è un prodotto raw, crudo a tutti gli effetti, perché essiccata a freddo, quindi mantiene tutte le proprietà nutrizionali solo se utilizzata senza cuocerla.
Miele, pasta e crackers possono essere consumati normalmente.
Progetto green
La produzione di spirulina è un vero e proprio progetto “green”, che vuole venire incontro alla questione della sostenibilità alimentare causata dal sovrappopolamento. Inoltre, contribuisce all’abbattimento dei gas serra pulendo l’aria, e richiede un cinquantesimo dell’acqua necessaria per le stesse proteine nella carne.
Il progetto di ricerca, però, non è finito. L’azienda, a fianco della vendita della spirulina, continua a interessarsi agli studi sulle microalghe. Tant’è che un nuovo progetto riguarda la depurazione dei terreni dai metalli pesanti per mezzo di spirulina e canapa. Nel frattempo, tra gli obiettivi c’è anche quello di aumentare la produzione. Se l’ecommerce ha aperto le porte verso il resto d’Italia, i pugliesi restano i clienti principali della start-up, grazie alla rete di farmacie e negozi che distribuiscono i prodotti sul territorio. Essere rimasti “in casa”, comunque, è una fonte di orgoglio per i due fondatori: “Il nostro è stato un percorso in controtendenza rispetto a ciò che si fa di solito”, spiegano. D’altronde, la loro idea è nata nel sud del mondo.